Gli occhi di Valeria

Una storia tra tante: lo sguardo che cambia.

Quando potrò tornare a casa?
Valeria, 10 anni ed occhi blu profondo, mi rivolse questa domanda pochi secondi dopo avermi conosciuto.
Ero appena entrato in struttura e stavo apparecchiando per la cena, dopo essermi presentato timidamente alla nuova bimba arrivata, lasciandole il suo tempo per fare i conti con la naturale diffidenza che accompagna i bambini nel loro primo giorno in comunità.
Ti ho chiesto: quando potrò tornare a casa?
La domanda risuonò in cucina per la seconda volta; domanda semplice, ma che avrebbe richiesto una risposta complessa.
Come dire a quella piccola dagli occhi profondi che la sua permanenza nella nostra casa sarebbe stata per lei molto lunga, forse fino alla maggiore età? Come spiegarle che quello che i suoi genitori le avevano fatto era qualcosa che nessuno deve fare ad una bambina? Scelsi la sincerità, e le risposi semplicemente Non lo so, ma l’importante è che tu possa finalmente stare bene e abbia trovato una casa che sia per te un posto sereno dove vivere e crescere. E ti prometto che sarà così, qui, con noi.
Lei cominciò a piangere, in silenzio, e pianse per almeno due ore, di volta in volta rassicurata, osservata da distante ed avvicinata dagli altri bambini presenti in casa.
Ricordo molto bene quando Manuel la prese per mano e la accompagnò a vedere la sua stanza, mostrandole orgogliosamente il disegno che quel giorno aveva fatto a scuola, raccontandole che viveva con noi da quasi due anni e si sentiva felice. Fu la prima volta che la vidi sorridere.
Valeria restò a lungo con noi, e quando tre anni dopo lasciò la nostra casa per raggiungere la famiglia che l’aveva presa in affido familiare, prima di andare via mi prese da parte, sorrise e mi disse Grazie per aver mantenuto la promessa, non lo dimenticherò.
Valeria ora ha 16 anni e qualche mese fa ci è venuta a trovare: e questa volta, a far scorrere qualche lacrima sono stato io.
Ancora una volta benedicendo il mio lavoro ed il giorno in cui mi ha scelto.

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