Il decalogo

10 semplici pratiche educative con i bambini

Le dieci regole auree per accompagnare al meglio un bambino nella sua crescita.

Siate coerenti: aiuterà a tracciare un percorso chiaro da seguire. Se un bambino fa qualcosa che non dovrebbe fare e riceve da parte degli adulti una sorta di premio, anche se con parole punitive, diventerà confuso (e un bambino confuso tende a divenire agitato o a isolarsi), ma soprattutto metterà in atto quello specifico comportamento ogni volta che desidera quel risultato.

Valorizzateli: farà crescere l’autostima e agirà da stimolo e rinforzo. È importante essere aperti ai bisogni e agli interessi che i bambini esprimono, dimostrando loro che ciò che portano viene preso in considerazione. Per questi motivi è buona pratica lodarli in pubblico e rimproverarli in privato. In questo modo infatti verrà incoraggiato il comportamento positivo e sarà possibile rielaborare al meglio il comportamento negativo.

Ascoltateli a fondo: lascerà loro spazio di libera espressione. Con i bambini è importante praticare l’ascolto attivo, che si basi, cioè, sull’accettazione totale del proprio interlocutore e sulla cosiddetta condivisione empatica, cioè la capacità di intuire lo stato umorale ed emozionale della persona che si ha di fronte. Le parole del bambino devono essere accolte e accettate (evitando interruzioni) senza formulare giudizi critici e/o morali, ma concentrandosi sui sentimenti che stanno alla base delle sue parole ed aiutandolo a dare un nome alle sue emozioni.

Date l’esempio: i bambini imitano sempre le figure di riferimento. La maggior parte dei bambini ascoltano quello che diciamo, molti fanno ciò che diciamo, ma quasi tutti fanno ciò che facciamo noi. I bambini imitano ed imiteranno sempre gli agiti dei loro adulti di riferimento, seguendo un comportamento naturale ed innato che Madre Teresa di Calcutta ha ben sintetizzato nella frase ” La parola convince, ma l’esempio trascina. Non ti preoccupare se i tuoi figli non ti ascoltano, ti osservano tutto il giorno“.

Lasciateli annoiare: conosceranno meglio le proprie emozioni. Il pediatra e psicoanalista infantile Donald Winnicott coniò relativamente alla gestione del tempo dei bambini il concetto di “stare a maggese“. Il maggese, terreno ben arato e fertile, viene lasciato incolto per un anno intero. Nello stesso modo il bambino deve sviluppare la capacità di stare da solo, riempiendo i vuoti di spazio e tempo, perchè così facendo sarà capace di lavorare sulla propria personalizzazione e di acquisire fiducia in sé stesso, autostima e sviluppare le proprie competenze creative.

Date loro regole chiare: traccerà limiti più definiti e comprensibili. Dare limiti e regole ai bambini è importante perché permette loro di sentirsi contenuti e protetti da parte di qualcuno che sa reggere al loro istinto naturalmente onnipotente. La funzione normativa, quindi, permette di dare ai bambini una struttura di riferimento, una cornice di coerenza in cui sviluppare se stessi e crescere.
L’esperienza concreta di limiti e regole, inoltre, permette ai bambini di divenire capaci di tollerare la frustrazione e di reggere quindi in maniera migliore la difficoltà delle relazioni.

Non urlate: usate un tono pacato, siate autorevoli e non autoritari. I bambini che subiscono urla sviluppano sintomi simili a quelli della depressione e spesso in reazione assumono atteggiamenti antisociali e aggressivi. Una volta subito questo comportamento, non è facile poi dimenticarlo, ed in genere i risultati negativi si vedono soprattutto quando il bambino cresce e diventa adolescente. Il consiglio è di comunicare mettendosi sullo stesso piano, spiegando loro in maniera razionale il perchè delle cose e le preoccupazioni legate ad un certo loro comportamento.

Giocate con loro: coinvolgetevi, vi connetterà con il loro mondo e li potrete rinforzare. Ritagliandovi dei spazi di gioco strutturato con i bambini, creerete un ambiente sicuro in cui sarà loro concesso commettere errori, sperimentare nuove idee, provare e riprovare. Sapendo di avere la possibilità di sbagliare senza ricevere critiche, saranno più propensi a esplorare nuove idee, crescendo come individui più decisi e sicuri di se’.

Date ritmi chiari: definite tempi precisi nella giornata, li rassicurerà e li aiuterà a comprendere come il tempo non è infinito e vago ma necessita di una gestione precisa. Un bambino che vede cambiare intorno a sé le situazioni in maniera casuale si potrebbe sentire disorientato e spaventato. Inoltre la routine è uno strumento fondamentale per abituare il bambino a certi modi di essere, schemi, ritmi e comportamenti, attraverso la ripetizione degli stimoli.

Circondateli di un ambiente ricco di stimoli: li renderà più creativi. Non si tratta di dare continue lezioni “frontali”, ma di saper cogliere nella quotidianità le moltissime occasioni per arricchire i bambini di parole, pensieri, emozioni, simboli e conoscenze. Ogni stimolo che riceveranno alimenterà la loro naturale curiosità invogliandoli ad approfondire ulteriormente e divenire ancora più desiderosi di sapere e conoscere.

Ultime news

L’età inquieta

L’età inquieta

Che l'adolescenza sia sempre stata un periodo difficile per chi la vive è un fatto noto: momento di crescita e di rivoluzione interiore,...

leggi tutto

Fai la differenza

Difendi con noi
i diritti dei bambini