Lettera ad E.

La relazione educativa ai tempi del lockdown: scendere in profondità anche nella distanza.

Non ti ho conosciuta prima del lockdown, neanche fuori da scuola, avevo solo incontrato la tua mamma che mi aveva chiesto una mano per aiutarti nei compiti: aveva preso un appuntamento con me presso lo Sportello d’Ascolto che il Progetto Co.Di.C.E. ha allestito nel tuo Istituto Comprensivo.

A scuola avevo incontrato anche una delle tue maestre che mi parlava di te, preoccupata dei tuoi pessimi risultati scolastici … sembra un secolo fa … era il febbraio 2020.
Poi tutto è cambiato rapidamente e ti ho vista per la prima volta a marzo sullo schermo di un computer.

Non vedevi l’ora di avere qualcuno per te che ti desse una mano … Questo ha aiutato.

Lo percepivo dal tuo sguardo sempre attentissimo e curioso. Tutti i giorni alle 18, stanche tutte e due della giornata (la mattina tu in videoconferenza con la classe -quinta elementare- ed io in videochiamate quotidiane con famiglie e ragazzi del mio Centro Socio Educativo), ci siamo ritrovate a parlare e a ridere … ed è andata bene … forse perché non bisogna chiedersi molto ma solo provarci e comunicare con autenticità.
Mi hai fatto conoscere le tue bambole, i tuoi peluches, mi hai parlato della tua famiglia allargata: “Sai, io sono già zia a dieci anni!”.

Mi hai chiesto di farti vedere la mia casa, le foto delle mie figlie e mi facevi sempre tante domande. Mi chiedevi se ti stava bene un vestito o se mi piacessero delle scarpe che la mamma ti aveva appena comprato. Mi hai mandato delle foto e dei bellissimi disegni … hai studiato tanto e i risultati scolastici non si sono fatti attendere … Sei migliorata.

Due mesi e mezzo di duro lavoro … davvero … sono contenta … anzi no…

Ieri, mentre cercavo di spiegarti come fare una divisione un po’ complicata, hai iniziato a piangere … ho capito poco dopo cosa stava succedendo, sentendo in lontananza la voce di due persone adulte che litigavano.  Sei riuscita a parlarmene  dopo che ho cercato in tutti i modi di calmarti e farti asciugare le lacrime. E’ stato difficile. Mi hai raccontato ciò che succedeva tra mamma e papà e che non era la prima volta che accadeva .

Hai avuto paura ma sei riuscita a parlarmi anche attraverso lo schermo. Ti ho detto che ci potremo vedere presto e nel frattempo anche parlare un po’ con la mamma. Eri d’accordo.

Ci vediamo domani?”

Certo! Alle 18! Chiamami se ci sono problemi

A domani E.  e grazie della fiducia … sul serio …

Andrà tutto bene…

Paola Ciucci, educatrice della Cooperativa Sociale La comunità onlus

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